domenica 21 novembre 2010

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di rado mi paragoni ad un fiore.
più spesso ad un guscio di noce
più spesso a un'impronta nel fango
più spesso al tuo naso d'inverno.

sabato 13 novembre 2010

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mi piaceva delle tue mani che mi stessero così bene indosso. tra le curve della mia gabbia a riposare negli spazi delle costole come su una vecchia sedia sdraio colorata " bagni lido di Cervia". Gli spigoli delle anche come mobili nei corridoi di una casa borghese. tu vivi in un appartamento al piano terra ma immagini quei corridoi e correrci attraverso e di sbattere contro le credenze degli argenti buoni, come palazzi. i nostri corpi seriali produzioni architettoniche a riscaldamento centralizzato.le lacrime giù per le grondaie, scendevi la mia schiena due gradini alla volta ed era spesso un frenetico inciamparmi attorno. i letti disfatti che sono i riccioli di pelo del tuo sesso. i denti come le ceramiche decò del bagno con le tue crepe perfette. chiama l'idraulico ad aggiustarci il sorriso. lo stipite della porta è quasi i tuoi polsi, i fili elettrici le nostre sinapsi annoiate pendolari impermeabili.