mercoledì 27 ottobre 2010
Vorrei essere felice. Oppure una scrittrice.
Ho queste piccole epifanie personali. Niente stella cometa e nemmeno le tasche piene di mirra. Oggi ho pensato a Baudelaire e la sua poesia ecco credo sia decisamente lo sporco il rifiuto umido e verdastro tra le mattonelle. Precisiamo. non è ancora poesia, ma lo diventa quando l'unghia con distratta ostinazione ne gratta via un pezzetto. quel che resta incastrato tra la pelle e l'unghia, direi che quella è la poesia di Baudelaire.
Polaroid.
E abitavo la Berlino est del tuo cuore di tenebra. in un bilocale con le tubature a vista. la moquette era piena di topi. lo diceva de gregori.nella vasca da bagno facevamo il morto e facevamo l'amore.solo due pollici e un televisore. di televisore. stava nell'armadio con le cose che non volevi ricordare. giocavamo a non guarire.vincevi. spesso ma non sempre.guardavamo minestrone congelato sciogliersi.al sole.vestire il lutto per le falene andate a morire. vicino ai neon.dell'ascensore.
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