Siamo fatti per guardarci nella pelle
riversi su pavimenti apocrifi,
luci di fili sbarre e finestre
filtrano imperfetti ritratti di noi,
ombre cinesi le dita, gli aliti.
la tregua di raggiungerci senza scivolarci addosso,
violentarci di resistenza e stelle spudorate
a spiare i crudeli nostri girotondi.
finalmente strapparti un segreto cucito sulla bocca
e ancora ridere di fiati sospesi.
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